Anche le margherite hanno lo shatush

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Giornate veloci, via una l’altra, ti riprometti ogni volta di scrivere sul blog. Ho un post in mente sulla giornata mondiale autismo (praticamente una settimana fa) che rimando in continuazione. Come dire. Essere sul pezzo è proprio un’altra cosa.

Poi però mentre porti S. a godersi un pezzetto di questa rinnovata primavera, trovi su una panchina un mazzetto di margherite. E allora lì ti fermi per forza. Ti guardi intorno. Nessuno. E’ un particolare stonato che, nel bene o nel male, non puoi fare a meno di notare. Magnetizza il tuo sguardo.

Le avranno dimenticate, dice una vocina cinica e maligna dentro di te.

Le avranno lasciate lì per allietare la giornata del primo che passa, dice l’altra vocina dando una gomitata alla prima.

Oh, che vi devo dire, magari la vocina maligna ha ragione, ma so che quando sono venuta via sono stata tentata di portarmele via per ricordo. Ricordo de che? Ma sì, ricordo di questo breve istante, di quelle piccole sorprese che ti strappano un sorriso, no? Poi invece ho pensato di lasciarle lì, per il prossimo che magari avrebbe avuto bisogno di farsi strappare un sorriso e di scrivere un post scemo.

Ah, che bella la circolarità delle cose.

Oggi il mazzolino non c’era più.

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2 pensieri su “Anche le margherite hanno lo shatush

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